Salento al Mare

A passeggio nel centro storico di Otranto

Il primo sole italiano sorge a Otranto, la città più orientale d’Italia, culla di civiltà, teatro di tragedie della storia e luogo ideale per la vacanza di oggi.

La città dei martiri, così chiamata per via del drammatico sacco di Otranto del 1480 ad opera dei turchi saraceni, si trova a ridosso del canale che da essa prende il nome ed è posta in prossimità dei Laghi Alimini, paludi costiere incorniciate da una natura rigogliosa.

Otranto vanta numerosi itinerari storico artistici essendo stata per secoli un importante centro di commercio e di scambi culturali. Tra i monumenti da visitare vi è innanzitutto la basilica Cattedrale. Si tratta della chiesa più grande di Puglia come superficie e di una delle più antiche. Il tempio custodisce il meraviglioso mosaico pavimentale realizzato dal monaco Pantaleone in epoca medievale raffigurante l’albero della vita. In una cappella laterale invece sono custodite le ossa dei santi martiri di Otranto, ottocento giovani maschi che furono decapitati dalle scimitarre turche a seguito della presa di Otranto nell’estate del 1480.

Ad un centinaio di metri dalla Cattedrale si leva maestoso il castello aragonese circondato da imponenti fossati, all’interno dei quali oggi si svolgono manifestazioni culturali e di spettacolo. Nel cortile del castello sono ancora visibili le bombarde lanciate dalle navi turche che sventrarono le mura otrantine durante lo storico assedio.

Da non perdere la visita alla chiesetta di San Pietro, una basilica di età bizantina, che contiene suggestivi affreschi perfettamente conservati.

Lungo la strada che dal colle della Minerva conduce a capo d’Otranto si possono scorgere i resti della Torre del serpe, una torre costiera divenuta simbolo della città che prelude al tuffo emozionante nelle acque delle Orte, una baia naturale protetta dal vento di tramontana con fondali profondi e inquietanti.

Siamo al cospetto della scogliera di Palascia, quasi 100 metri sul livello del mare, da dove si può ammirare l’alba e dove nella giornate di vento grecale si possono apprezzare nitidamente le sagome accigliate delle montagne dell’Albania. La distanza tra Otranto e la terra delle Aquile è di appena 70 chilometri ed il punto più stretto è costituito dalla linea immaginaria che collega punta Palascia con Capo Linguetta, confine geografico tra mare Adriatico e mare Jonio. Secondo alcune convenzioni nautiche infatti il confine tra i due mari è Otranto e non Leuca, come erroneamente molti ritengono. A far da guardia al canale d’Otranto ci pensa l’antico faro di Palascia, in un punto magico, dove i pescatori dicono di aver ascoltato il canto del mare, suoni impressionanti che somigliano a voci di molte donne.
L’hinterland otrantino è ricco di masserie e paesaggi tipicamente rurali dove si vedono greggi al pascolo lungo i crinali di scogliere a picco sul mare, come avviene a Torre Sant’Emiliano.

Nel territorio di Otranto si trova uno dei siti archeologici più importanti d’Italia: la Grotta dei Cervi a Porto Badisco, dove nel 1970 un gruppo di 5 speleologi salentini entrando in una cavità del terreno si trovò al cospetto di cunicoli e antri decorati da pittogrammi preistorici raffiguranti scene di caccia.

A nord della città dei martiri i turisti possono apprezzare le sterminate spiagge degli Alimini, luogo di villeggiatura esclusiva con villaggi immersi nella pineta, fra dune costiere e mare caraibico e con innumerevoli lidi attrezzati che accolgono migliaia di persone ogni giorno.


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@ grafica di Ivan Sammartino - IWStudio